Fare soldi con le scommesse sportive: è ancora possibile nel 2025?

Questo è il primo articolo del mio blog TheBettorDiary, lo spazio dove parlo di scommesse senza fronzoli, senza illusioni e senza tanti giri di parole.

 

Ho deciso di iniziare con la domanda che, in fondo, tutti gli scommettitori si pongono: fare soldi con le scommesse è ancora possibile nel 2025?

Personalmente, non scommetto per passare il tempo: lo faccio per vincere, per fare profitto monetario. 

Dare dunque la risposta a questa domanda fondamentale è la base su cui si regge tutto il resto.

Piccolo spoiler: si, fare soldi con le scommesse di calcio e con altri sport è ancora possibile, ma non nel modo in cui molti immaginano o come si poteva fare fino a 10 anni fa.

 

Perché è sempre più difficile vincere con il betting

La realtà è che fare soldi con le scommesse sportive è diventato esponenzialmente più complesso negli ultimi anni.

I bookmakers hanno armi sempre più sofisticate per difendere i propri margini: algoritmi, software predittivi, sistemi di limitazione. Non è un caso che chi perde è sempre ben accetto, mentre chi vince viene rapidamente limitato. (Scriverò un articolo dedicato su come i bookmakers amino i giocatori perdenti).

Se dovessi però descrivere l’arma più potente che hanno a disposizione i bookmakers per rendere sempre più complesso vincere nel mondo del betting avrei certamente un’unica risposta: l’aggio!

 

Che cos’è l’aggio e perché questo sgradito protagonista del mondo del betting è il tuo peggior nemico

L’aggio è il vantaggio che ogni bookmaker applica sulle proprie quote.
Non è magia o stregoneria: è matematica.

Facciamo un esempio pratico per comprendere bene.

Immagina una partita di calcio con le seguenti quote 1X2
1 -> 2.20
X -> 3.50
2 -> 2.80

Per calcolare la probabilità (in %) in relazione a una quota si deve fare 1/quota*100. In questo caso:

1 -> 1/2,20*100=45,45%
X -> 1/3,50*100=28,57%
2 -> 1/2,80*100=35,71%

Dunque, ovviamente la probabilità che una partita di calcio finisca 1 o X o 2 è del 100%. Se sommate però le probabilità definite dai bookmakers vi accorgerete che la somma non fa 100.

45,45%+28,57%+35,71%=109,93%

Se togliamo dunque il 100% della probabilità reale, resta un disavanzo di 9,93%.

Questo è il motivo per cui sul lungo periodo il banco vince sempre (e tu probabilmente perdi).

Perché la probabilità reale del segno 1 in questo caso non è davvero del 45,45%, ma più bassa (e dunque la quota associata dovrebbe essere maggiore) e se tu giochi 100 partite uguali a questa quota, per essere in pari dovresti avere esito positivo circa 45 volte, ma statisticamente tu vincerai 40 volte e questa differenza sul lungo periodo ti farà perdere soldi.

Ma facciamo un esempio ancora più banale

Se lanci una moneta hai il 50% di probabilità che esca testa e il 50% di probabilità che esca croce.

La quota corretta per ciascuno dei due eventi dunque dovrebbe essere di 2.

Testa -> 1 / 2 * 100 = 50%
Croce -> 1 / 2 * 100 = 50%

Solitamente però sui book, quando c’è una condizione in cui un evento ha ugual probabilità, per loro, di verificarsi rispetto ad un altro, trovi sempre le quote divise in questo modo (esempio calcistico):

Under -> 1,90
Over -> 1,90

Se punti 1€ su ciascuno dei 2 segni tu puoi vincere 1,90€, ma spendi 2€.
Qualunque sia il risultato tu perdi 10 centesimi.

Questo è l’aggio.
Questo è il motivo per cui i bookmakers vincono sempre.

 

Un problema crescente

Come se questo non bastasse l’aggio non è fisso ad una %, ma varia nel tempo e sta crescendo a dismisura negli ultimi anni.

Fino a qualche anno fa solitamente era una percentuale sotto il 5%, ma ad oggi oscilla in media tra il 5 e il 10%, (Eurobet per esempio dichiara lui stesso di avere un aggio tra il 6% e il 12% – https://www.eurobet.it/it/quote/calcolo-quote-scommesse/) arrivando a toccare anche in alcuni casi il 20% (l’ho visto davvero!).

Inoltre l’aggio non è distribuito equamente tra i vari segni disponibili.

Tornando all’esempio di prima, non è metà sul segno Under e metà sul segno Over.
Molto probabilmente sarà più alto sul segno Over perché è il segno più giocato dagli scommettitori, ma qui ogni book fa i suoi calcoli non è possibile avere questo dato con precisione.

Tradotto in parole semplici: per ogni scommessa, il book ha sempre un margine di guadagno assicurato. Per lo scommettitore, questo è uno svantaggio enorme che molti dei così detti tipster tendono a sottovalutare spinti dall’illusione di essere più bravi dei bookmaker.

 

L’illusione dei tipster tradizionali

Molti tipster credono di battere il mercato solo con la loro “abilità” di trovare valore nelle quote.

Vi do una notizia cari tipster della bomba domenicale: non siete più bravi dei bookmakers a definire le quote, loro hanno strumenti X volte superiori ai vostri e soprattutto sul lungo periodo non potrete trovare sempre quote con un valore superiore. 

Anche quando sembra esserci valore, il bookmaker è comunque coperto dall’aggio.

A mio parere, siete degli illusi se credete che operare in questo modo vi porterà ad avere un profitto.

Il voler dimostrare a tutti i costi di “essere bravo” è la prima ragione di rovina dei tipster che non ragionano in primis con una mente analitica. La seconda è la fretta, ma questo è un tema che affronterò in un’altra occasione..

 

Il cambiamento del mercato: addio alle opportunità del passato

Non si trovano più le “quote sbagliate” come succedeva una volta.

Un tempo, ogni bookmaker aveva i propri quotisti e le differenze di valutazione permettevano di trovare margini di guadagno. Bastava confrontare più quote per individuare errori o comunque quote con valore più alto rispetto a quello reale.

Oggi la situazione è cambiata radicalmente.

Questo approccio funzionava forse fino a 10 anni fa. Oggi, se ci fate caso, le quote tra i vari bookmaker sono sempre più simili. Perché?

La risposta è semplice: praticamente non esiste più la figura del quotista umano. Le quote sono generate da software matematici standardizzati, utilizzati praticamente da tutti i bookmaker. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, questa tendenza si è ulteriormente accentuata.

Addirittura la maggior parte dei bookmaker oggi non ha il suo “ufficio quote” ma prende le quote da software esterni, decide che aggio applicare e le pubblica sul proprio sito. Le aziende esterne che fanno questo lavoro di analisi non sono poi così tante e dunque questo è il motivo per cui le quote tendono ad essere sempre più uguali tra i vari book, perché attingono dalla stessa fonte.

 

Dunque? Nel 2025 è ancora possibile guadagnare soldi con le scommesse sportive?

Se hai letto fino ad adesso ti sembrerà davvero di essere di fronte alla porta dell’inferno descritta da Dante Alighieri nella Divina Commedia:


Lasciate ogne speranza, voi ch’entrate

 

In un mondo dove l’aggio cresce costantemente, le quote sono sempre più uniformi, (e se per caso vinci troppo ti chiudono pure i conti – anche di questo ne parleremo) battere il banco sembra una sfida apparentemente impossibile.

 

Non è il motivo per cui ho creato questo blog però.

Voglio dimostrare che si, è ancora possibile!

 

Ma la soluzione non è dove la maggior parte delle persone stanno cercando.

 

La carta vincente: pensare fuori dagli schemi

Fare soldi con le scommesse di calcio e altri sport è ancora possibile nel 2025, ma richiede un approccio completamente diverso da quello tradizionale.

Dimentica le giocate istintive, i “sistemi miracolosi” e la ricerca del colpo grosso, devi vedere il betting come un investimento, con una mentalità da investitore.

Quelli che ho individuato nel mio percorso di scommettitore, come gli ingredienti fondamentali per vincere sono:

  • pensare fuori dagli schemi. Non farti condizionare dalle credenze limitanti che hanno i tipster perdenti. Apri la mente. La maggior parte delle credenze popolari che leggo in giro non sono supportate da nessun numero statisticamente significativo. 
  • eliminare totalmente l’aspetto emotivo. L’unica cosa che conta sono i numeri.
  • automatizzare ogni processo. Si collega al punto precedente e fa risparmiare molto tempo prezioso.
  • utilizzare strumenti e strategia avanzate. Non si va in guerra con l’elastico e nel nostro caso le “armi” sono rappresentate da matematica, numeri e analisi approfondite.
  • avere pazienza. La fretta è uno dei nemici più subdoli.

Nei prossimi articoli approfondirò ognuno di questi punti, fornendoti gli strumenti concreti per trasformare le scommesse da perdita di tempo (e denaro) a vera opportunità di investimento.

 

Il futuro del betting vincente è nei numeri, nell’analisi e nella pazienza. Se sei pronto a cambiare prospettiva e a vedere le scommesse come un vero investimento, continuate a seguire TheBettorDiary.

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